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In quarto luogo, l'organo esecutivo dell'Fmi ha accettato, come richiesto dal G-20, di coadiuvare quei paesi nella loro revisione inter pares. L'Fmi ha una considerevole esperienza in fatto di revisioni cooperative delle politiche dei paesi membri. Ma i suoi consigli non sempre hanno portato a iniziative politiche concrete da parte di questi ultimi. Con la modifica delle quote di cui sopra e la nuova "valutazione reciproca" del G-20, la sorveglianza dovrebbe diventare molto più accentuata. Le autorità devono dar seguito al loro impegno a sottoporsi a questo processo di revisione inter pares.
Infine, nel campo della supervisione e della regolamentazione del settore finanziario, i governi devono procedere a tappe forzate alla riforma della regolamentazione microprudenziale (singole entità) e macroprudenziale (a livello globale e di sistema). L'Fmi sta lavorando con il Comitato per la stabilità finanziaria e altre organizzazioni per sviluppare nuovi principi e nuove linee guida, riguardo (fra le altre cose) ai capitali, alla liquidità, alla leva finanziaria, all'interconnessione, agli istituti di credito importanti per la tenuta del sistema, al "perimetro" della regolamentazione e alla natura prociclica delle regole. La sfida in questo ambito consisterà nel non essere troppo lassisti, ma al tempo stesso non sovraccaricare il sistema con un eccesso di regolamentazione.
I leader hanno ancora moltissimo da fare, ma l'inizio è stato ottimo. Se continueranno a lavorare insieme per affrontare le sfide comuni in uno spirito cooperativo, le prospettive di successo appaiono buone.
Copyright: Project Syndicate, 2009
(Traduzione di Fabio Galimberti)